Disertano i supermercati, detestano i sabati pomeriggio trascorsi al centro commerciale, si battono per un economia all'insegna del " piccolo, locale e solidale".
Sono i Gas, i Gruppi di acquisto solidale. Rappresentano un modo alternativo e sempre più diffuso di fare la spesa. Singoli individui o famiglie si aggregano per acquistare merci (alimentari, ma non solo) direttamente da produttori che garantiscono la genuinità del prodotto e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Anche in Puglia, dove secondo il sito della rete la " tribù gasista" ha ormai oltrepassato quota cento, il fenomeno può essere letto come il risultato di una certa attenzione al risparmio da parte di chi partecipa a queste iniziative. In effetti, il meccanismo consente l'acquisto di quantità considerevoli e permette il salto di un passaggio che normalmente incide notevolmente sui prezzi: quello del grossista. Ma è soprattutto sul terreno delle motivazioni ideali, dell'acquisto critico e consapevole, che vanno ricercate la motivazioni di chi vive tali esperienze.
Spiega Michele Uva, 32 anni, responsabile di " Rete GAS Puglia" : «Al limite, meglio spendere qualcosa in più o magari fare a meno di tanti beni inutili, ma poter scegliere prodotti di alta qualità, realizzati con metodi biologici e senza ricorrere al lavoro nero».
Ma come sono organizzati, concretamente, i Gas?
«Ogni famiglia ha una " delega" su uno specifico prodotto: c'è chi si occupa dell'olio, chi della pasta, chi del riso o dei detersivi e così via. Quando c'è l'esigenza di un determinato genere la famiglia incaricata invia una mail al gruppo e raccoglie le ordinazioni che verranno inoltrate al produttore il quale si preoccuperà delle spedizioni. I produttori sono persone che conosciamo, perché siamo andati ad incontrarle o perché ce le hanno segnalate altri gruppi o associazioni e condividono il nostro stile di vita. Io, per esempio, so che in quel particolare miele non ci sono antibiotici o che quell'olio è fatto con certi criteri. Spesso, con queste persone, nascono anche vere e proprie amicizie che durano nel tempo».
E il risparmio?
«Dipende dai prodotti e dalle quantità . Per esempio sui pannolini posso arrivare a risparmiare sino a tre euro al pacco, così come posso avere uno sconto consistente sulle confezioni di riso da 25 chili. Su un prodotto come la pasta al farro, invece, è più difficile spuntare qualcosa».
In ogni caso, conclude, «accanto al discorso sugli acquisti c'è, ed è forse più importante, l'aspetto culturale: organizziamo periodicamente incontri con esperti per affrontare temi cruciali legati finanza etica, risorse idriche, biologico. È lì che acquisiamo strumenti critici per diventare consumatori consapevoli».
In Puglia stiamo affrontando una campagnia di sensibilizzazione al consumo sostenibile e alla diffusione dei GAS molto fitta di appuntamenti , da Giugno ad Ottobre --- Spiega Uva --- abbiamo girato praticamente per tutta la Puglia toccando tutte le provincie, utilizzando solo autofinanziamenti derivanti da contributi rilasciati dai produttori pugliesi che credono nella creazione di una filiera corta robusta e stabile. Tengo a sottolineare che la Rete GAS Puglia nonostante non abbia beneficiato di nessun contributo pubblico riesce a fornire un servizio utile alla comunità traendo il proprio sostentamento dalla comunità stessa. Credo che oggi con oltre 21 città visitate sia la vittoria più grande per la nostra Rete.
Sono i Gas, i Gruppi di acquisto solidale. Rappresentano un modo alternativo e sempre più diffuso di fare la spesa. Singoli individui o famiglie si aggregano per acquistare merci (alimentari, ma non solo) direttamente da produttori che garantiscono la genuinità del prodotto e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
Anche in Puglia, dove secondo il sito della rete la " tribù gasista" ha ormai oltrepassato quota cento, il fenomeno può essere letto come il risultato di una certa attenzione al risparmio da parte di chi partecipa a queste iniziative. In effetti, il meccanismo consente l'acquisto di quantità considerevoli e permette il salto di un passaggio che normalmente incide notevolmente sui prezzi: quello del grossista. Ma è soprattutto sul terreno delle motivazioni ideali, dell'acquisto critico e consapevole, che vanno ricercate la motivazioni di chi vive tali esperienze.
Spiega Michele Uva, 32 anni, responsabile di " Rete GAS Puglia" : «Al limite, meglio spendere qualcosa in più o magari fare a meno di tanti beni inutili, ma poter scegliere prodotti di alta qualità, realizzati con metodi biologici e senza ricorrere al lavoro nero».
Ma come sono organizzati, concretamente, i Gas?
«Ogni famiglia ha una " delega" su uno specifico prodotto: c'è chi si occupa dell'olio, chi della pasta, chi del riso o dei detersivi e così via. Quando c'è l'esigenza di un determinato genere la famiglia incaricata invia una mail al gruppo e raccoglie le ordinazioni che verranno inoltrate al produttore il quale si preoccuperà delle spedizioni. I produttori sono persone che conosciamo, perché siamo andati ad incontrarle o perché ce le hanno segnalate altri gruppi o associazioni e condividono il nostro stile di vita. Io, per esempio, so che in quel particolare miele non ci sono antibiotici o che quell'olio è fatto con certi criteri. Spesso, con queste persone, nascono anche vere e proprie amicizie che durano nel tempo».
E il risparmio?
«Dipende dai prodotti e dalle quantità . Per esempio sui pannolini posso arrivare a risparmiare sino a tre euro al pacco, così come posso avere uno sconto consistente sulle confezioni di riso da 25 chili. Su un prodotto come la pasta al farro, invece, è più difficile spuntare qualcosa».
In ogni caso, conclude, «accanto al discorso sugli acquisti c'è, ed è forse più importante, l'aspetto culturale: organizziamo periodicamente incontri con esperti per affrontare temi cruciali legati finanza etica, risorse idriche, biologico. È lì che acquisiamo strumenti critici per diventare consumatori consapevoli».
In Puglia stiamo affrontando una campagnia di sensibilizzazione al consumo sostenibile e alla diffusione dei GAS molto fitta di appuntamenti , da Giugno ad Ottobre --- Spiega Uva --- abbiamo girato praticamente per tutta la Puglia toccando tutte le provincie, utilizzando solo autofinanziamenti derivanti da contributi rilasciati dai produttori pugliesi che credono nella creazione di una filiera corta robusta e stabile. Tengo a sottolineare che la Rete GAS Puglia nonostante non abbia beneficiato di nessun contributo pubblico riesce a fornire un servizio utile alla comunità traendo il proprio sostentamento dalla comunità stessa. Credo che oggi con oltre 21 città visitate sia la vittoria più grande per la nostra Rete.
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