giovedì 24 novembre 2011

Agricoltura biologica, aumentano i consumi sopratutto grazie ai G.A.S.

Il settore dei prodotti alimentari biologici prende il largo, occupando sempre più spazio sulla tavola degli italiani e dei consumatori europei. Secondo il Rapporto Eurispes, sul fronte "bio", l’Italia fattura 1,87 miliardi di euro. Non sembrerebbe quasi più un settore di nicchia, se non fosse per il fatto che la spesa bio è ancora condizionata dalla variabile prezzo. Il prodotto bio è ancora considerato costoso rispetto al prodotto convenzionale, ma la scelta di acquisto è condizionata anche dalla ricerca di prodotti ogm free e da ragioni di salute.
Per questi motivi, sempre più consumatori escogitano il modo per non rinunciare al biologico senza alleggerire troppo il portafoglio. A parte la filiera corta, infatti, sono i gruppi di acquisto solidale (Gas) e la vendita diretta a far pulsare fortemente le vendite del biologico attraverso l’acquisto delle cassette o “cassettoni” di frutta e verdura bio e di stagione, che ogni settimana sono composte dai contadini e consegnate nei punti di smercio direttamente ai consumatori associati alla rete dei Gas.
Secondo le stime del Rapporto BioBank 2010, dal 2007 al 2009 in Italia i Gruppi d'acquisto solidale sono cresciuti del 68%, passando dai 600 del 2007 ai 1100 del 2009 ai 1300 nel 2011(in Puglia ne sono censiti 60 ma di fatto sul territorio dovrebbero essercene almeno 100); le aziende con vendita diretta segnano +32% (da 1.645 a 2.176); ma sono in crescita anche i ristoranti (+31%), le mese scolastiche biologiche (+23%) e gli agriturismi (+22%).
Il consumo di prodotti biologici resiste alla crisi, anche grazie ai piccoli produttori biologici che continuano ad investire nel biologico affrontando a denti stretti la crisi e dando così un’ampia diffusione a questo modello agricolo, che non solo fornisce un valore aggiunto e distintivo alle produzioni nazionali, ma tutela l’ambiente e in primis la biodiversità.
Nell’agricoltura biologica, c’è qualcosa di più: si ritrova l’essenza di un modello agricolo multifunzionale, che cioè amplia le funzioni dell’Agricoltura, affidandole ruoli sociali ed economici, e non soltanto quelli legati alla mera produzione di materie prime. Si tratta di un metodo di produzione, ambientalmente sostenibile, che produce positività nella lotta ai cambiamenti climatici e nella tutela degli agroecosistemi ogm-free, per questo dovrebbe essere sostenuto molto di più da politiche agricole innovative. 

Fonte Terra nauta


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