mercoledì 20 giugno 2012

Piu' prodotti locali per sconfiggere l'inflazione Parte dalle Regioni la sfida al caro-vita

Filiere corte e prodotti locali per battere l'inflazione con le armi del made in Italy alimentare.
Parte dalle Regioni la sfida al caro-vita, che in luglio ha raggiunto il valore record del 6,1% per i prodotti acquistati di frequente, contro il +4,1% del paniere tradizionale.
Una battaglia che si gioca anche con le armi della politica. Come in Calabria, dove il consiglio regionale ha appena dato il via libera a un progetto di legge di iniziativa popolare, promosso dalla Coldiretti con 18mila firme, che punta ad accorciare la filiera sponsorizzando i prodotti tipici: dalla soppressata di Calabria al fico di Cosenza, passando per il caciocavallo silano e per la cipolla rossa di Tropea.
Nello specifico la legge approvata dalla giunta guidata da Agazio Loiero impone, per esempio, che la fornitura delle mense pubbliche sia composta per almeno il 50% da prodotti agricoli che arrivano dal territorio, prendendo anche una posizione netta contro gli organismi geneticamente modificati (Ogm). Mentre i comuni della Regione devono destinare il 20% delle aree pubbliche deputate alla vendita di prodotti alle imprese agricole locali, con controlli più severi sulle etichettature da parte delle polizie municipali e provinciali.
Ma si è fatto anche altro. C'è un elenco di ristoranti e locali che hanno accolto la filosofia del chilometro zero ed usano per la quasi totalità dei piatti materia prima del territorio. Ci sono iniziative di fornai che garantiscono pane con farina di grano locale e mercati in varie località per la vendita diretta da parte degli agricoltori.
Da qui l'idea di varare a settembre un provvedimento che darà a tutti i prodotti Doc, Dop, Igp e simili un «marchio ombrello», come lo definisce Manzato, che assicurerà qualità e li renderà facilmente identificabili. Questo marchio, lo stesso in uso per il turismo e destinato a identificare l'intero made in Veneto, sarà la carta da giocare nel rapporto con la distribuzione perché di fatto la Regione si farà elemento unificante dei produttori di qualità che in tal modo vedranno aumentare la loro forza contrattuale.
 
Fonte: Il sole 24 ore

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog