giovedì 28 giugno 2012

Stili di vita della decrescita promuovono la sobrietà, la sostenibilità (ecologica e sociale)

Gli stili di vita della decrescita promuovono la sobrietà, la sostenibilità (ecologica e sociale), la calma e le relazioni fra le persone. Valorizzano la convivialità, la cooperazione e l’altruismo a scapito dell’individualismo, della competizione e dell’egoismo; il gioco disinteressato e il piacere di godere del proprio tempo libero rispetto alla frenesia del lavoro e del fare sempre di più!
Vorrebbero un essere umano che si ponga in maniera diversa nei confronti dei suoi simili e nei confronti della natura, in una atteggiamento più di armonia, che di sfruttamento; un atteggiamento in cui la frenesia dei tempi moderni possa lasciare sempre più spazio alla lentezza, alla contemplazione ed ad una piena espressione della propria affettività che non può che portare con sé una maggiore serenità.
Uno stile di vita improntato alla decrescita fa inoltre riacquistare un senso al nostro fare, in quanto il fare finalizzato a fare sempre di più viene ad essere sostituito con un fare bene finalizzato alla contemplazione e al miglioramento dell’esistente, che ci proietta di per sé verso un futuro migliore.
Riteniamo infine importante riaquisire un legame con il sapere e il saper fare del passato, andando oltre l’equazione moderna che fa coincidere il nuovo con il meglio, il vecchio con il sorpassato, incentivando al contempo però tutto il meglio che la modernità ci propone.
Da un punto di economico per facilitare l’instaurarsi di stili di vita più “decrescenti”, riteniamo fondamentale ridurre la sfera di influenza del mercato nella vita umana tramite:
1.L’aumento dell’autoproduzione di beni e servizi (es. pane, yogurt, ortaggi/ riparazione della bicicletta, babysitter)
2.L’aumento degli scambi non mercantili fondati sul dono e la reciprocità
3.La riduzione della mercificazione
4.La riduzione del tempo dedicato al lavoro salariato a favore dell’aumento del tempo dedicato alle relazioni interpersonali, all’autoproduzione e alla coltivazione delle dimensioni dell’esistenza “rimosse” (sociale, politica, culturale, artistica, spirituale, etc.)
Se tutti fossimo più sobri, potremmo lavorare meno e dedicarci maggiormente ai noi stessi, alla nostra vita e agli altri e vi sarebbe qualche posto di lavoro in più per qualche giovane disoccupato!
Riteniamo che la Decrescita non possa che partire da qui, dalla decolonizzazione del nostro immaginario dai valori della crescita, da un cambiamento di noi stessi e del nostro modo di essere, che non può che poi ripercuotersi a cascata sugli altri e sul mondo, mettendo in moto – ci auspichiamo – un circolo virtuoso in tutti i rimanenti settori.
Non c’è una una ricetta valida per tutti ed in assoluto, ma sta ad ognuno di noi il costruirsi il proprio “abito su misura”, a seconda della suo peculiare modalità di essere al mondo.
Siamo ben consci che non tutti hanno il tempo di autoprodurre o la possibilità di lavorare meno, ma pensiamo che comunque chiunque possa fare qualcosa, cominciando anche semplicemente a guardare il mondo con occhi diversi.

Fonte :  Decrescita Felice

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