Le “fattorie sociali” sono imprese agricole dove sono
inserite, con interventi integrati tra i settori dell’agricoltura, del sociale e
del lavoro, persone disabili o fragili che beneficiano del lavoro a stretto
contatto con la natura e le relazioni solidali. Per incentivare questo progetto
di agricoltura solidale, l’Assessore regionale al comparto Franco Manzato, di
concerto con i colleghi Remo Sernagiotto al sociale e Elena Donazzan al lavoro,
ha portato all’approvazione della Giunta regionale un provvedimento che
costituisce un gruppo di lavoro tra tecnici e esperti di agricoltura sociale o
solidale. Alla fine dell’anno in corso, il gruppo relazionerà alla Giunta
regionale in merito al grado di diffusione di questo particolare tipo di
agricoltura nel Veneto; all’individuazione degli ostacoli normativo-economici
per i soggetti erogatori di servizi di utilità sociale attraverso l’agricoltura;
alle opportunità di sviluppo del settore.
“Sarà un tavolo – commenta Manzato - che cambierà
l’impostazione fin qui consolidata. Passerà da questa porta il primo intervento
importante: l’integrazione dell’agricoltura nel sociale con una filiera corta
tra fattoria sociale e aziende Ullss fino a ora costrette a un passaggio fiscale
in più per poter mandare i ragazzi in queste specifiche sedi di produzione
agricola in campagna”. Gli assessori Sernagiotto e Donazzan, dal canto loro,
sottolineano come “risulti ampiamente dimostrato che l’attività agricola
eserciti un ruolo fondamentale nei programmi terapeutico-riabilitativi di
soggetti in difficoltà fisica, mentale o comportamentale e nei percorsi di
inserimento lavorativo di fasce deboli della popolazione in situazioni di
disagio sociale”. “E’ opportuno ricordare – riprende Manzato - che la Regione
del Veneto, già nei primi anni 2000, è stata tra le prime Regioni a definire, ai
fini dell’applicazione della Programmazione Comunitaria per lo Sviluppo Rurale
2000-2006, le fattorie sociali come “le imprese agricole, come definite dal
D.Lgs n. 228/2001, in grado di svolgere attività sociali nei confronti di
persone diversamente abili. Successivamente, con l’applicazione del Programma di
Sviluppo Rurale 2007-2013, il rapporto agricoltura/attività sociale è stato
approfondito, e l’ambito di attività delle “fattorie sociali” è stato riferito
ad alcune tipologie di offerta definite dalle norme regionali per il settore
sociale”.
Attualmente in ambito regionale, si registra un notevole
interesse da parte di alcune aziende agricole che, nonostante le notevoli
difficoltà derivanti dall’innovatività di tale settore, promuovono iniziative ad
alto valore sociale all’interno delle proprie strutture. Il gruppo di lavoro in
materia di agricoltura sociale o solidale sarà costituito da: Dirigente
regionale della Direzione Agroambiente (o delegato); Dirigente regionale della
Direzione Servizi Sociali (o delegato); Dirigente regionale della Direzione del
Lavoro (o delegato); cinque rappresentanti delle ULSS, esperti in materia di
tutela dei minori, età evolutiva, area disabilità, anziani, salute mentale (1
per ULSS), designati dal Segretario regionale per la Sanità; un rappresentante
per i Comuni del Veneto individuato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani
sezione del Veneto (ANCI Veneto); un rappresentante per ciascuna Associazione
Professionale agricola, di cui al Tavolo Verde previsto dalla legge regionale 9
agosto 1999, n. 32; sei rappresentanti delle associazione costituite tra imprese
agricole ed eventuali altri soggetti operanti in ambito del sociale, avente per
obiettivo statutario lo sviluppo di attività sociali in ambito agricolo, su
indicazione dei rispettivi assessorati.
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