martedì 28 agosto 2012

La svolta è vicina, investire in asset reali come il vino

Il nuovo Twist annunciato dalla Fed per abbassare la curva dei rendimenti a più lunga scadenza e la decisione della Bank of England di varare una nuova tranche di quantitative easing, cioè di creazione di moneta tramite operazioni atipiche, per 100 miliardi di sterline per finanziare direttamente le banche britanniche che prestano all'economia reale, segnalano quanto la stagione della crisi sia ancora atipica e caratterizzata da interventi eccezionali. La stessa Bce si prepara a nuove manovre sia sul fronte del tasso di riferimento che su quello dei prestiti bancari, mentre la Ue sta discutendo di utilizzare il cosiddetto fondo Salva Stati per acquistare direttamente sul mercato secondario titoli di stato di emittenti membri in difficoltà con lo spread. Tanti interventi con una matrice abbastanza comune: per lasciare definitivamente la crisi alle spalle e riposizionare la produzione dell'occidente nel nuovo contesto globale si produrrà molta nuova moneta. Un fatto che non deve sorprendere più di tanto nelle fasi eccezionali della storia economica.
Ma tutti i cicli, anche quelli più complessi e difficili, sono destinati a chiudersi e ad aprire una nuova fase economico-finanziaria. L'abilità di chi investe sta tutta nell'anticipare il punto di svolta, di saper investire un mini momento prima che il ciclo ribassista si chiuda per approfittare di tutta la fase rialzista. Dal 2007 il ciclo finanziario è dominato dal cosiddetto deleverage, cioè dalla necessità di ridurre l'ammontare del debito utilizzato per finanziare le posizioni. Una necessità che ha implicato anche la vendita di asset reali per rimborsare parte del debito, con l'inevitabile impatto sui prezzi vista la fase congiunturale già recessiva.
Ora la data della svolta potrebbe non essere più così distante. Gli asset reali stanno tornando di attualità e con essi anche quelli vinicoli, come i terreni o le stesse etichette pregiate. La spiegazione va ricercata nel rialzo dell'inflazione che accompagnerà l'avvio del nuovo ciclo. Non appena queste aspettative si consolideranno, i portafogli degli investitori inizieranno a sovrappesare gli asset reali a scapito delle obbligazioni o della liquidità. E' proprio questo lo switch che caratterizzerà più di ogni altro la fine della fase innescata dai subprime e l'inizio di una nuova galoppata borsistica. Le aziende del vino, incarnando un asset reale a tutto tondo, non potranno che beneficiare in termini di valorizzazione economica del nuovo ciclo. Viste le logiche con le quali la finanza, anche quella comportamentale, contemporanea agisce e si muove il processo di riallocazione di portafoglio potrebbe essere molto più rapido e veloce di quanto registrato in passato, favorendo movimenti originali nei prezzi degli asset reali. La componente transnazionale di tali dinamiche è proprio quella meno facile da prevedere a priori ma anche quella oggi in grado di incidere di più in termini di tendenza.
Altro discorso è quello legato alle politiche produttive e commerciali in tempi di inflazione, ma questo è un argomento legato al management delle imprese dell'enologia e non al valore dei beni gestiti o delle imprese produttrici.

Fonte Italia Oggi

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