mercoledì 1 agosto 2012

L’orto urbano : Riflettere sugli orti urbani significa affrontare il problema della riprogettazione delle aree marginali e della riqualificazione delle città post-industriali, abbattendo la netta divisione tra ambiente urbano e rurale presente nelle squallide periferie.

Gli evidenti stati di difficoltà sociale che gli ambiti urbani spesso manifestano possono trovare nell'orticoltura, e nella cura del verde in genere, una soluzione efficace ed efficiente. L'orto urbano, infatti, rappresenta un fenomeno complesso dal valore multifunzionale, destinato a produrre derrate alimentari, a svolgere funzioni estetico-ricreative, educative, sociali o terapeutiche; può rappresentare una delle forme più economiche e più semplici di contenimento all'avanzare di problemi legati all'invecchiamento della popolazione, alla veloce e spesso caotica urbanizzazione, a particolari congiunture economiche e al dilagare della microcriminalità urbana. Questo fenomeno, tuttavia, si presenta in molte realtà italiane ancora frammentato e poco razionalizzato.
Riflettere sugli orti urbani significa affrontare il problema della riprogettazione delle aree marginali e della riqualificazione delle città post-industriali, abbattendo la netta divisione tra ambiente urbano e rurale presente nelle loro squallide periferie; significa rendere queste zone più permeabili e permeate agli elementi naturali della campagna così da permettere il recupero di una dimensione più umana del vivere.
Esemplare a questo riguardo è Sociopolis, futura espansione residenziale della città di Valencia e ipotesi di integrazione fra agglomerati e orti urbani (www.sociopolis.net/web/sociopolis.php).
Il criterio organizzativo del progetto venne presentato nell'ambito della Biennale di Valencia del 2003 come "modello di sviluppo urbano": successivamente l'Autonomia (la Generalitat) Valenciana decise di applicare questa formula, che prevedeva la creazione di insediamenti residenziali dotati di aree verdi, attrezzature e impianti comuni, su una superficie di circa 350.000 m2 a sud di Valencia. Al momento Sociopolis è in costruzione e comprenderà quasi 3.000 abitazioni: s'innesterà sul tracciato di antiche aziende agricole nella campagna che circonda Valencia - la huerta Valenciana - e, per fornire acqua agli abitanti del quartiere, sfrutterà i canali di irrigazione scavati dai Mori più di 800 anni fa. Gli edifici residenziali, saranno affiancati da spazi per lo sport e per la socializzazione e dagli "orti urbani" ricavati parcellizzando il terreno agricolo compreso nell'area dell'insediamento.
Spicca l'orientamento a una specifica fascia di cittadini, costituita da giovani con meno di 35 anni, anziani a basso reddito e immigrati, ovvero tutti i soggetti in qualche modo esclusi dal mercato immobiliare.
Gli orti, quindi, rivalutati secondo una nuova luce,  possono farsi portatori di alcuni requisiti fondamentali per lo sviluppo di una comunità, quali salute personale e collettiva, sviluppo sostenibile, socialità e salvaguardia del paesaggio. Si ravvisa comunque la necessità che siano messi in atto indagini e ricerche accurate su questi aspetti: le Facoltà di Agraria potrebbero a questo fine sostenere, in stretta collaborazione con la componente medica, gli architetti e con gli enti locali interessati, un ruolo cruciale di pianificazione, progettazione e formazione specificatamente indirizzato all'orticoltura svolta a tali finalità.
Francesco Tei1 e Giorgio Gianquinto2
1) Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università di Perugia, Borgo XX Giugno 74, 06121 - Perugia
2) Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, Università di Bologna, Viale Fanin 44, 40127 - Bologna


Fonte :  www.fertirrigazione.it

1 commento:

  1. vorrei realizzare un orto sociale presso la mia scuola...a chi mi posso rivolgere per acquisire protocolli di esperienze già codificate?

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