giovedì 16 agosto 2012

Riflessioni sull'agricoltura biologica e biodinamica: occorre un po' di humus e di umanità...

Riflessioni sull agricoltura biologica1...e qualche nuovo seme, altrimenti avremo un'agricoltura bio-morta (certificata).
Sono ormai passati 20 anni dall’introduzione della certificazione biologica CE col primo regolamento 2092/91: anni di speranza, di entusiasmo, di lavoro, di risultati ed anche di rimpianti, anni che potremmo sintetizzare con il titolo di un quadro del Goya “Il sonno della ragione genera mostri”.
Perché dico questo?
Nel mio lavoro ho avuto la fortuna di poter vivere e vedere il mondo del bio e del biodinamico attraverso diversi impegni di primo piano nel mondo dell’associazionismo e della certificazione e devo dire che oggi non sono soddisfatto di come sia diventato il mondo biologico e di come in genere sia l’approccio a questo settore che dovrebbe essere la punta di diamante dell’agricoltura.
Un esempio: si costruiscono sempre più leggi e leggine e controlli su controlli per verificare la tracciabilità del prodotto (non dico che non sia giusto, anzi) ma si dimenticano altri lati molto molto più importanti:
il primo è la verifica dell’humus creato e/o mantenuto dalle aziende biologiche e biodinamiche, quella che J. W. Goethe chiamava le nozze eterne tra terra e pianta,
il secondo è la biodiversità, la libertà di seminare piante legate al territorio, oggi un agricoltore bio non può seminare semi non registrati !!!!
Non si può parlare di suolo senza parlare di pianta come non si può parlare di pianta senza parlare di suolo ed anche nel bio e nel biodinamico oggi questi due fattori sono assolutamente indipendenti ed assolutamente indifferenti uno all’altro come nell’agricoltura chimica.
Oggi anche il mondo del bio e del biodinamico sta troppo scimmiottando l’agricoltura chimica, invece di evidenziare il suo ruolo assolutamente innovativo e rinnovatore che dovrebbe avere.
Diceva già E. Pfeiffer, alla fine negli anni ’50 , un grandissimo ricercatore biodinamico e collaboratore di R. Steiner, emigrato negli USA, che la quantità di humus nel terreno era diminuita, con l’applicazione dell’agricoltura chimica del 75%, pensate a come sia ora, 60 anni dopo ….
Rudolf Steiner diceva nel corso di Kobertwitz che tutta quanto va a finire nel terreno per portare sostanze vitali deve necessariamente passare attraverso l’attività, il processo che unisce eteri ed elementi, del cumulo biodinamico, cosa che oggi nemmeno più la Demeter dice di fare ….
Pfeiffer era uno degli studenti più vicini a R. Steiner e si prese il compito di portare la biodinamica in America, era un ricercatore della spiritualità nella materia. Già ai tempi non sospetti iniziò a cercare la connessione tra la fertilità del suolo e la qualità della nutrizione necessaria per la razza umana, ovvero l’humus.
Cosa è l’humus?
Vi erano due correnti di pensiero in merito: Liebig diceva che non importa da dove arrivano i nutrienti delle piante e non era da tenere in considerazione la quantità di humus, ultimamente un ripensamento della comunità scientifica fa ritornare in auge ciò che diceva Pfeiffer, senza humus non c’è possibilità di vita nel terreno.
L’Humus è qualcosa di più che un semplice nutrimento, è una macromolecola che contiene questi cinque elementi basilari: C, H, O, N e S (Rudolf Steiner li chiamava il carbonio ed i suoi quattro fratelli) oltre che contenere enzimi e vitamina B, tracce di elementi come ferro, cobalto ed altri. L’humus contiene ed armonizza la parte fisica e la parte spirituale che vengono a contatto coscientemente od incoscientemente. Vi sono tutta una serie di batteri e funghi che servono per la trasformazione della materia organica in humus, è da tenere presente che i principali nutrienti contenuti nell’humus sono completamente diversi dai concimi chimici (NPK).
L’elemento migliore per iniziare i processi di “nutrimento” è l’humus ed ognuno di noi deve essere conscio di cosa fa quando costruisce o distrugge l’humus, basta fare dei confronti tra terreni trattati con humus e terreni trattati con la chimica, la differenza salta all’occhio, “E’ lampante anche per un’ottuso” come diceva R. Steiner. E’ anche da tenere presente che parlare di nutrienti per una pianta che non ha uno stomaco è una stupidità assoluta, sarebbe meglio parlare di processi, di eteri o di energie, ma sarebbe chiedere troppo …
L’humus trattiene acqua, agisce come una spugna, questo dipende dal tipo di suolo, un grammo di humus può trattenere da 8 a 10 volte il suo volume di acqua, ecco perché oggi arrivano le alluvioni con poche gocce di acqua …. (no humus, soil party!).
Nella pianta chimica il trattenimento di acqua non è più nel terreno (come dovrebbe essere) ma nella pianta stessa, sale su, e noi diventiamo mangiatori non di sostanze vegetali ma di simil- falso –humus mal trasformato! E poi ci ammaliamo; che strano!!!

di  Ivo Bertaina
Fonte :  www.coscienzeinrete.net


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