Allarme diossina nei cibi prodotti vicino all'Ilva di Taranto. Il 30% del latte caprino ottenuto nelle aree vicine allo stabilimento dell'Ilva e le cozze allevate in zona sono contaminate da diossina.
I risultati degli esami sui beni alimentari prodotti e diffusi in quest'area - consegnati proprio in questi giorni al ministro della Salute, Renato Balduzzi - evidenziano una situazione preoccupante sia nel latte che nei mitili.
I risultati delle analisi si riferiscono ai campioni di latte e di alimenti prelevati tra il 26 settembre e il 6 ottobre,
in seguito al Piano di sorveglianza sulla contaminazione da diossine
nell'area di Taranto, ordinato dalla Direzione generale per l'Igiene e
la sicurezza degli alimenti e della nutrizione. Al vaglio sono passati
venticinque campioni di latte prelevati nei sette allevamenti presenti
nel raggio di dieci chilometri dall'Ilva. E il 20% di questi è
contaminato.
Il pericolo tanto temuto è diventato reale:
qualche settimana fa il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, aveva
evidenziato un possibile rischio di avvelenamento della catena
alimentare nell'area contaminata dall'Ilva di Taranto. Oggi è una triste
realtà.
E di fronte ai dati che parlano
chiaro, l'Ilva, il ministro dell'Ambiente e le agenzie di controllo
sull'inquinamento tengono a precisare che - dall'entrata in vigore della
legge regionale 44 del 2008 - si è registrata una diminuzione dei
livelli di diossina, passata dai cinquecento grammi all'anno del 1999 ai
100 del 2006, fino ad arrivare ai 10 del 2011.
Ma dal 2008 a oggi non c'è stata
nessuna diminuzione della concentrazione di diossina, che oggi continua
ad essere nettamente superiore ai livelli fissati dalla legge.
Risultato?
Appurata la contaminazione da diossina, i Nas,
hanno sequestrato centotredici capi ovicaprini e tutte le cozze
contaminate, ma quanti sequestri ci saranno ancora? E quanti cibi sono
stati già ingeriti da bambini e adulti in questi anni?
Le attività di controllo fanno acqua
da tutte le parti e lo stesso ministro Balduzzi ha ammesso la criticità
della situazione, tanto che per i prossimi mesi auspica un
interessamento di tutto il Paese alla vicenda di Taranto. Perché i
controlli e le attività di prevenzione sulla salute dei cittadini vanno
fatti costantemente e non solo quando ci si ricorda del pericolo!
Verdiana Amorosi
Fonte : http://www.greenme.it
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