I batteri ci potranno aiutare nella produzione di un biocarburante in grado di sostituire la tradizionale benzina.
Si tratta di tagliare un pezzetto di DNA di una batterio, in queso caso dell'Escherichia Coli, e di sostituirlo con geni provenienti da altri batteri in grado di sintetizzare idrocarburi. E il gioco è fatto.
L'esperimento l'hanno portato a termine all'università di Exeter, in Inghilterra e lo studio è stato pubblicato anche sulla nota rivista scientifica Newscientist.
Come avviene la trasformazione? In pratica l'Escherichia Coli, già in grado di sintetizzare acidi grassi dal glucosio, acquisterebbe la capacità di trasformare quest'ultimi nei famigerati idrocarburi. Tali e quali a quelli che troviamo oggi nelle pompe di benzina.
Il professor John Love, titolare dello studio, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo èottenere un biocarburante che possa essere utilizzato senza dover modificare i motori delle automobili. Sostituire il diesel convenzionale con un biocarburante sarebbe un enorme passo verso il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre dell’80% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050”.
Certo questo è solo l'ultimo di una serie di esperimenti che utilizzano l'ingegneria genetica e degli organismi semplici per arrivare a sostituire il petrolio. Ne è un esempio il progetto portato avanti dal team del professor Michael Adams, professore presso l’ateneo della Georgia, che punta a sfruttare la sola CO2 per arrivare a produrre carburante, utilizzando un processo simile alla fotosintesi.
Insomma, la ricerca pare stia avanzando a passi spediti verso quella che si prospetta essere l'alternativa all'oro nero.
Rudi Bressa
Nessun commento:
Posta un commento