Budget zero ma tanta voglia di fare e di stare all'aria aperta? La soluzione si chiama vacanza lavoro!
Il turismo sostenibile rappresenta un'alternativa alla solita settimana in villaggio, ma se anche il budget è limitato e vi eravate già rassregnati a passare le ferie a casa, sappiate che ci sono emozionanti proposte che spaziano dalle vacanze lavoro in aziende agricole biologiche, all'esperienza inecovillaggi.
Un'esperienza diversa a costo (quasi) zero! In ogni caso lo scopo è poter assaporare il gusto di una vita 100% naturale, di un turismo eco davvero a contatto con la natura… ma non spaventavi, nessuno vi sfrutterà allo sfinimento!
Potete trovare la vacanza lavoro adatta a voi su WWOOF, un’associazione nata nel Regno Unito circa 35 anni fa allo scopo di organizzare scambi nazionali e internazionali di volontari interessati a conoscere l’agricoltura biologica e biodinamica come scelta di vita. Da allora l’organizzazione è cresciuta moltissimo, creando una fitta rete di hosts in molti altri paesi del mondo, fra cui anche l’Italia, con sede nazionale a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno.
Come funziona? Nello scambio sia le aziende agricole ospitanti che i volontari ci guadagnano: infatti, se da una parte le prime possono usufruire di forza lavoro altamente motivata a costo zero (i volontari non vengono pagati per le ore di servizio prestate), dall’altra gli ospiti non solo hanno la possibilità di apprendere letteralmente “sul campo” le tecniche di produzione naturale a basso impatto ambientale, ma usufruiscono anche di vitto e alloggio gratuiti.
Partecipare al lavoro quotidiano delle fattorie non solo è educativo e salutare (i volontari trascorrono intere giornate all’aria aperta e possono gustare le deliziose produzioni biologiche dell’azienda…), ma quasi a costo zero! L’associazione chiede infatti una quota simbolica annuale d’iscrizione, dopodiché basterà scegliere dal lungo elenco di associati la fattoria preferita, contattarne il referente e accordarsi per il periodo di permanenza sul luogo.
Ogni fattoria ha qualcosa di diverso da offrire, perciò è giusto che vi prendiate un po’ di tempo per riflettere su cosa vi interessa veramente, non solo al fine di rendere la vostra esperienza il più possibile rispondente alle vostre aspettative, ma anche per valorizzare al meglio le conoscenze e la passione di coloro che vi ospiteranno. Ricordatevi che l’azienda ospitante vi richiederà una collaborazione seria e impegnativa, e si aspetteranno di vedere in voi un interesse generale nell’attività da loro svolta e nel loro modo di vivere! La più importante qualità dei Wwoofers è quella di potersi inserire e di adeguarsi a tutte le diverse attività che si svolgono nelle varie fattorie. A questo punto, se pensate che il progetto Wwoof possa fare al caso vostro, non vi resta che iscrivervi e scegliere la destinazione preferita. Buon lavoro! Altri siti di work exchange? Helpx.net, Workaway.info, Workstay.com.au.
Potete trovare la vacanza lavoro adatta a voi su WWOOF, un’associazione nata nel Regno Unito circa 35 anni fa allo scopo di organizzare scambi nazionali e internazionali di volontari interessati a conoscere l’agricoltura biologica e biodinamica come scelta di vita. Da allora l’organizzazione è cresciuta moltissimo, creando una fitta rete di hosts in molti altri paesi del mondo, fra cui anche l’Italia, con sede nazionale a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno.
Come funziona? Nello scambio sia le aziende agricole ospitanti che i volontari ci guadagnano: infatti, se da una parte le prime possono usufruire di forza lavoro altamente motivata a costo zero (i volontari non vengono pagati per le ore di servizio prestate), dall’altra gli ospiti non solo hanno la possibilità di apprendere letteralmente “sul campo” le tecniche di produzione naturale a basso impatto ambientale, ma usufruiscono anche di vitto e alloggio gratuiti.
Partecipare al lavoro quotidiano delle fattorie non solo è educativo e salutare (i volontari trascorrono intere giornate all’aria aperta e possono gustare le deliziose produzioni biologiche dell’azienda…), ma quasi a costo zero! L’associazione chiede infatti una quota simbolica annuale d’iscrizione, dopodiché basterà scegliere dal lungo elenco di associati la fattoria preferita, contattarne il referente e accordarsi per il periodo di permanenza sul luogo.
Ogni fattoria ha qualcosa di diverso da offrire, perciò è giusto che vi prendiate un po’ di tempo per riflettere su cosa vi interessa veramente, non solo al fine di rendere la vostra esperienza il più possibile rispondente alle vostre aspettative, ma anche per valorizzare al meglio le conoscenze e la passione di coloro che vi ospiteranno. Ricordatevi che l’azienda ospitante vi richiederà una collaborazione seria e impegnativa, e si aspetteranno di vedere in voi un interesse generale nell’attività da loro svolta e nel loro modo di vivere! La più importante qualità dei Wwoofers è quella di potersi inserire e di adeguarsi a tutte le diverse attività che si svolgono nelle varie fattorie. A questo punto, se pensate che il progetto Wwoof possa fare al caso vostro, non vi resta che iscrivervi e scegliere la destinazione preferita. Buon lavoro! Altri siti di work exchange? Helpx.net, Workaway.info, Workstay.com.au.
Altra possibilità per chi volesse vivere un’esperienza vacanziera a contatto con la natura, ma in un’ottica leggermente diversa dalla precedente, è quella degliecovillaggi.
Cosa sono questi “ecovillaggi”? Si tratta, come dice la parola stessa, divillaggi ecologici, ovvero piccoli insediamenti in cui vivono persone che hanno deciso di provare a ridurre il loro impatto ambientale attraverso eco-tecnologie sostenibili e con strutture sociali partecipative. Sono dei veri e propri laboratori umani di ricerca e sperimentazione i cui membri pensano e dimostrano che un mondo diverso è possibile da subito.
Negli ecovillaggi si trovano normalmente alcune o tutte le seguenti attività: sviluppo dell’economia locale, economie cooperative sociali, insediamento di comunità, processo decisionale partecipato, risoluzione dei conflitti, educazione olistica, agricoltura biologica, principi di permacultura, costruzioni ecologiche, sistemi di energia rinnovabile e riduzione degli sprechi.
Vi abbiamo incuriosito? Volete provare ad avvicinarvi al mondo degliecovillaggi? Allora avete tre possibilità. La prima è quella di contattare le strutture che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare visitatori esterni dietro il pagamento di piccole somme di denaro; la seconda è quella di partecipare attivamente alla vita della comunità come volontari per brevi periodi; la terza consiste nella partecipazione a eventi specifici organizzati per diffondere informazioni sulle attività degli insediamenti. L’associazione di riferimento è laGen-Europe, Global Ecovillage Network, un network di ecovillaggi che vanno dall’Europa, all’Africa, fino al Medio Oriente. Le sue attività vanno dalla promozione del movimento attraverso pubblicazioni periodiche, al finanziamento di percorsi educativi all’interno dei villaggi membri, alla progettazione di corsi e seminari nelle università e nelle scuole, fino alla partecipazione a conferenze ed eventi per diffondere l’esperienza da loro portata avanti tra il grande pubblico e nel mondo politico.
Potrebbe essere un’ottima occasione non solo per rivedere il proprio stile di vita nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale, ma anche e soprattutto per riscoprire la gioia e la pienezza delle relazioni sociali all’interno della vita comunitaria.
Cosa sono questi “ecovillaggi”? Si tratta, come dice la parola stessa, divillaggi ecologici, ovvero piccoli insediamenti in cui vivono persone che hanno deciso di provare a ridurre il loro impatto ambientale attraverso eco-tecnologie sostenibili e con strutture sociali partecipative. Sono dei veri e propri laboratori umani di ricerca e sperimentazione i cui membri pensano e dimostrano che un mondo diverso è possibile da subito.
Negli ecovillaggi si trovano normalmente alcune o tutte le seguenti attività: sviluppo dell’economia locale, economie cooperative sociali, insediamento di comunità, processo decisionale partecipato, risoluzione dei conflitti, educazione olistica, agricoltura biologica, principi di permacultura, costruzioni ecologiche, sistemi di energia rinnovabile e riduzione degli sprechi.
Vi abbiamo incuriosito? Volete provare ad avvicinarvi al mondo degliecovillaggi? Allora avete tre possibilità. La prima è quella di contattare le strutture che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare visitatori esterni dietro il pagamento di piccole somme di denaro; la seconda è quella di partecipare attivamente alla vita della comunità come volontari per brevi periodi; la terza consiste nella partecipazione a eventi specifici organizzati per diffondere informazioni sulle attività degli insediamenti. L’associazione di riferimento è laGen-Europe, Global Ecovillage Network, un network di ecovillaggi che vanno dall’Europa, all’Africa, fino al Medio Oriente. Le sue attività vanno dalla promozione del movimento attraverso pubblicazioni periodiche, al finanziamento di percorsi educativi all’interno dei villaggi membri, alla progettazione di corsi e seminari nelle università e nelle scuole, fino alla partecipazione a conferenze ed eventi per diffondere l’esperienza da loro portata avanti tra il grande pubblico e nel mondo politico.
Potrebbe essere un’ottima occasione non solo per rivedere il proprio stile di vita nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale, ma anche e soprattutto per riscoprire la gioia e la pienezza delle relazioni sociali all’interno della vita comunitaria.
“Gli ecovillaggi sono un nuovo e potente tipo di comunità intenzionale. Essi uniscono due profonde verità: che si vive meglio in piccole comunità sane che sostengono chi ci abita e che l’unica strada sostenibile per l’umanità è il recupero e la ridefinizione del vivere insieme. Gli ecovillaggi sono il più promettente e importante movimento di tutta la storia.” (Dr. Robert J. Rosenthal, Professore di Filosofia presso l’Hanover College, USA).
Daria Bonacini
Fonte Yes Life
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