Cos'è il fruttarismo e chi sono i fruttariani?
La frutta fa bene, è un dato di fatto. Mangiarla a seconda della stagionalità è, ancor di più, un modo per avere una corretta e sana alimentazione.
Sposare la frutta, però, come unico e solo alimento della propria dieta sembrerebbe qualcosa di forte. E ingerire solo la frutta che cade dagli alberi allora? A questo interrogativo risponde lapratica del fruttarismo. Una delle diete più singolari esistenti al mondo, che probabilmente più per una ragione di salute viene fatta per un motivo etico.
Sposare la frutta, però, come unico e solo alimento della propria dieta sembrerebbe qualcosa di forte. E ingerire solo la frutta che cade dagli alberi allora? A questo interrogativo risponde lapratica del fruttarismo. Una delle diete più singolari esistenti al mondo, che probabilmente più per una ragione di salute viene fatta per un motivo etico.
Prima di spiegare cosa sia nel dettaglio il fruttarismo è doveroso capire bene il concetto di frutta. I fruttariani, infatti, hanno diverse scuole di pensiero a riguardo.
Il termine "frutta" viene utilizzato quando ci si riferisce ai frutti di una pianta, che sono dolci, polposi e contengono i semi della pianta al loro interno (per esempio, le prugne, le mele e le arance). Ad ogni modo ci sono altri cibi che non vengono tipicamente considerati come frutta in un senso culinario, ma piuttosto in un senso botanico, come i frutti di bosco, i peperoni, le melanzane, i pomodori, i cetrioli, le noci e il grano.
Detto questo, quindi, coloro che decidono di definirsi fruttariani hanno, senza dubbio, un'evidente peculiarità. Va bene che la loro alimentazione sia basata esclusivamente sulla frutta, quello che li contraddistingue è però nell'utilizzare come proprio alimento solo la frutta - come detto - che cade dagli alberi.
In un certo senso, sono dei naturisti che accettano solo quello che la madre terra dà.
Raccogliere una mela da un albero è, infatti, per loro come un volersi intromettere nel corso vitale di una determinata pianta. Quindi, per questa ragione, mangiano solo quello che la natura decide di non voler far maturare più.
Anche per quanto riguarda questo concetto ci sono però alcune sfumature. Il fruttarismo, infatti, non è una religione, è una scelta di vita. Perciò ognuno la modella come meglio crede.
Alcuni fruttariani, come detto, mangiano solo quello che cade (o cadrebbe) naturalmente da una pianta perché è cibo che può essere raccolto senza uccidere la pianta. I cibi sono, generalmente, frutta culinaria, noci e semi.
Ci sono altri che non se la sentono di mangiare i semi poiché essi, un giorno, diverranno piante.
Altri fruttariani sostengono che dovrebbero mangiare solo piante che diffondono i loro semi, quando la pianta viene mangiata.
Poi quelli che, perfino, mangiano i semi e cucinano il cibo.
Alcuni si rifanno al concetto "botanico" di frutta, quindi mangiano anche legumi e civaie.
Ci sono anche quelli della frutta, ma solo secca.
Oppure frutta sì, insieme a miele ed olio d'oliva.
C'è perfino chi accetta il cacao come alimento e, per questo motivo, la cioccolata.
Insomma, l'universo fruttariano è piuttosto colorato e ricco di differenze. Il principio, però, è quello di non voler essere giudici di nulla e quanto meno del corso della natura.
Il termine "frutta" viene utilizzato quando ci si riferisce ai frutti di una pianta, che sono dolci, polposi e contengono i semi della pianta al loro interno (per esempio, le prugne, le mele e le arance). Ad ogni modo ci sono altri cibi che non vengono tipicamente considerati come frutta in un senso culinario, ma piuttosto in un senso botanico, come i frutti di bosco, i peperoni, le melanzane, i pomodori, i cetrioli, le noci e il grano.
Detto questo, quindi, coloro che decidono di definirsi fruttariani hanno, senza dubbio, un'evidente peculiarità. Va bene che la loro alimentazione sia basata esclusivamente sulla frutta, quello che li contraddistingue è però nell'utilizzare come proprio alimento solo la frutta - come detto - che cade dagli alberi.
In un certo senso, sono dei naturisti che accettano solo quello che la madre terra dà.
Raccogliere una mela da un albero è, infatti, per loro come un volersi intromettere nel corso vitale di una determinata pianta. Quindi, per questa ragione, mangiano solo quello che la natura decide di non voler far maturare più.
Anche per quanto riguarda questo concetto ci sono però alcune sfumature. Il fruttarismo, infatti, non è una religione, è una scelta di vita. Perciò ognuno la modella come meglio crede.
Alcuni fruttariani, come detto, mangiano solo quello che cade (o cadrebbe) naturalmente da una pianta perché è cibo che può essere raccolto senza uccidere la pianta. I cibi sono, generalmente, frutta culinaria, noci e semi.
Ci sono altri che non se la sentono di mangiare i semi poiché essi, un giorno, diverranno piante.
Altri fruttariani sostengono che dovrebbero mangiare solo piante che diffondono i loro semi, quando la pianta viene mangiata.
Poi quelli che, perfino, mangiano i semi e cucinano il cibo.
Alcuni si rifanno al concetto "botanico" di frutta, quindi mangiano anche legumi e civaie.
Ci sono anche quelli della frutta, ma solo secca.
Oppure frutta sì, insieme a miele ed olio d'oliva.
C'è perfino chi accetta il cacao come alimento e, per questo motivo, la cioccolata.
Insomma, l'universo fruttariano è piuttosto colorato e ricco di differenze. Il principio, però, è quello di non voler essere giudici di nulla e quanto meno del corso della natura.
Il motivo che fa diventare una persona fruttariana è sicuramente nobile, poi sta a noi decidere quanto possa essere o meno attuabile. Ma da cosa nasce questo devoto e immenso senso di rispetto per l'ambiente che ci ospita? Queste persone credono che il fruttarismo sia la dieta originale per il genere umano, inteso in senso religioso nella forma di Adamo ed Eva, e basato sulla Genesi 1:29. Essi credono che un ritorno a una forma simile all'Eden, del paradiso, richiederà una semplicità volontaria e un approccio olistico per la salute e per la dieta. Alcuni fruttariani sperano di evitare l'uccisione di qualsiasi cosa, incluso le piante.
Per meglio comprendere la filosofia ecco le parole di Luciano Giannazza, uno dei maggiori esperti dell'argomento e ovviamente fruttariano: "occorre partire da un dato di fatto incontestabile: i nostri antichi progenitori non erano carnivori, non erano erbivori, non erano onnivori, erano semplicemente dei fruttariani e lo furono per moltissimi anni, i primi della loro esistenza. Essi, non ancora bipedi, vivevano sugli alberi della foresta, che dava loro l’unico cibo al quale la specie umana è biologicamente adatta, cioè la frutta succosa e dolce, che ancora oggi istintivamente appetiamo e cerchiamo da piccoli finché conserviamo i nostri sani istinti alimentari. Quindi noi tuttora nasciamo fruttariani, non ci sono dubbi, non ce ne possono essere, da bambini desideriamo e rubiamo la frutta, non la carne, non la verdura, essendo attirati unicamente dal cibo più confacente alla nostra struttura fisiopsichica e quindi nutrizionalmente ottimale, come l’anatomia comparata, la fisiologia comparata ed altre discipline scientifiche comprovano".
Come si vede, non si tratta di un regime alimentare, ma più di una filosofia olistica. E' evidente, infatti, che esserlo porta ad una serie di carenze alimentari (ad esempio la B 12, ma non solo). Essere fruttariani è come voler tornare in un'epoca lontana. Trasformarsi in moderni Adamo ed Eva e provare, attraverso la frutta, a rivivere quello status paradisiaco. Ironia della sorte è che proprio una mela abbia rotto l'incantesimo: forse, ai fruttariani, meglio non ricordarlo.
Alessandro Ribaldi
.jpg)
Nessun commento:
Posta un commento