Il distretto è una realtà di estrema importanza in tutti i settori. Nel settore alimentare, in particolare, le imprese raccolte in distretti costituiscono percentualmente la metà esatta e realizzano volumi di affari molto significativi.
Su tutti, spicca il distretto delle conserve di Nocera Inferiore, provincia di Salerno. Su un campione di 66 aziende, il fatturato complessivo è di quasi 1,3 miliardi e i dati di crescita molto rilevanti. Mediamente, il fatturato nel 2006 è cresciuto del 6,5%, mentre nel 2007 – in una fase di minor espansione della domanda media – la crescita è arrivata addirittura all’11,9%, con punte del 25,9% per il segmento migliore del distretto.
- Il distretto agroalimentare coinvolge anche le imprese di produzione agricola e ne prevede il riconoscimento solo nel caso in cui il sistema produttivo di riferimento sia incentrato su prodotti di qualità riconosciuti dalla normativa comunitaria e nazionale, fortemente radicati al territorio di produzione e che abbiano già dato vita a un processo di relazione e integrazione delle attività produttive. Del tutto originale è, invece, la definizione di distretto rurale, il cui riconoscimento implica l'integrazione tra attività primarie e altre attività locali, la produzione di beni specifici, la dimensione territoriale omogenea, l'identità storica comune e un contesto produttivo e istituzionale fortemente integrato e interdipendente, tutti elementi difficilmente misurabili e non definibili univocamente. E' certo che il distretto rurale nasce per dare "voce e vita" alle tante realtà rurali italiane lontane dai circuiti produttivi competitivi e che possono contare esclusivamente, quindi, sulle risorse endogene per innescare processi di sviluppo.
(Fonte INEA)
Su tutti, spicca il distretto delle conserve di Nocera Inferiore, provincia di Salerno. Su un campione di 66 aziende, il fatturato complessivo è di quasi 1,3 miliardi e i dati di crescita molto rilevanti. Mediamente, il fatturato nel 2006 è cresciuto del 6,5%, mentre nel 2007 – in una fase di minor espansione della domanda media – la crescita è arrivata addirittura all’11,9%, con punte del 25,9% per il segmento migliore del distretto.
- Il distretto agroalimentare coinvolge anche le imprese di produzione agricola e ne prevede il riconoscimento solo nel caso in cui il sistema produttivo di riferimento sia incentrato su prodotti di qualità riconosciuti dalla normativa comunitaria e nazionale, fortemente radicati al territorio di produzione e che abbiano già dato vita a un processo di relazione e integrazione delle attività produttive. Del tutto originale è, invece, la definizione di distretto rurale, il cui riconoscimento implica l'integrazione tra attività primarie e altre attività locali, la produzione di beni specifici, la dimensione territoriale omogenea, l'identità storica comune e un contesto produttivo e istituzionale fortemente integrato e interdipendente, tutti elementi difficilmente misurabili e non definibili univocamente. E' certo che il distretto rurale nasce per dare "voce e vita" alle tante realtà rurali italiane lontane dai circuiti produttivi competitivi e che possono contare esclusivamente, quindi, sulle risorse endogene per innescare processi di sviluppo.
(Fonte INEA)
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