mercoledì 27 luglio 2011

Distretti alimentari, balzo in avanti. Possono essere la risposta alla crisi ?

Il distretto è una realtà di estrema importanza in tutti i settori. Nel settore alimentare, in particolare, le imprese raccolte in distretti costituiscono percentualmente la metà esatta e realizzano volumi di affari molto significativi.

Su tutti, spicca il distretto delle conserve di Nocera Inferiore, provincia di Salerno. Su un campione di 66 aziende, il fatturato complessivo è di quasi 1,3 miliardi e i dati di crescita molto rilevanti. Mediamente, il fatturato nel 2006 è cresciuto del 6,5%, mentre nel 2007 – in una fase di minor espansione della domanda media – la crescita è arrivata addirittura all’11,9%, con punte del 25,9% per il segmento migliore del distretto.

 - Il distretto agroalimentare coinvolge anche le imprese di produzione agricola e ne prevede il riconoscimento solo nel caso in cui il sistema produttivo di riferimento sia incentrato su prodotti di qualità riconosciuti dalla normativa comunitaria e nazionale, fortemente radicati al territorio di produzione e che abbiano già dato vita a un processo di relazione e integrazione delle attività produttive. Del tutto originale è, invece, la definizione di distretto rurale, il cui riconoscimento implica l'integrazione tra attività primarie e altre attività locali, la produzione di beni specifici, la dimensione territoriale omogenea, l'identità storica comune e un contesto produttivo e istituzionale fortemente integrato e interdipendente, tutti elementi difficilmente misurabili e non definibili univocamente. E' certo che il distretto rurale nasce per dare "voce e vita" alle tante realtà rurali italiane lontane dai circuiti produttivi competitivi e che possono contare esclusivamente, quindi, sulle risorse endogene per innescare processi di sviluppo.
(Fonte INEA)

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