lunedì 10 ottobre 2011

Il campanello nella testa

E’ sterminata la bibliografia e filmografia utile a renderci conto di quanto sia da prendere con scetticismo l’alimentazione industriale del dopoguerra, ma nonostante questo essa guida ancora oggi la dieta giornaliera della maggioranza di persone in occidente, colpa della martellante persuasione mediatica. Pesa su di noi tuttavia, come prova, una testimonianza plurigenerazionale di malati. Un grafico illuminante potrebbe essere quello del picco della salute (lo dice anche la Commissione Europea per la Salute): siamo la prima generazione i cui figli nascono più malati dei genitori. Questo perché ormai il transitorio inerziale, il ritardo di fase, o come volete chiamarlo voi, della concatenazione esposizione-contaminazione-accumulazione-trasmissione ha esaurito le sue oscillazioni, gli effetti si cominciano a manifestare alla grande.

Se poi si vuole prendere in considerazione l’impatto che l’agricoltura industriale ha provocato all’ecosistema (vedi HOME dal minuto 25′), si rafforza di molto la convinzione che è necessario rendere “sostenibile” il piatto che mangiamo, a cominciare magari dalla carne.
Il documento La transizione Agroalimentare è ottimo per chi volesse essere reso partecipe di questi ed altri dilemmi sulla tollerabilità del nostro sistema industriale.
Quello che scrivo sono considerazioni personali: in rete troverete opinioni e resoconti che pretendono di dimostrare tutto e il contrario di tutto.. Allora io traccio il mio percorso e chi vuole capire, capisca.
I campanelli di allarme arrivano da tutti i lati, per chi vuole ascoltarli:
§  L’effetto degli agenti chimici alimentari | Report 13/11/2008;
§  Dietro le quinte dell’industria alimentare | Report 13/04/2008;
§  Senza mezzi termini, il Film Food spa;
§ Carne | Report 17/05/2009 | Earthlings (documentario forte);
§  Il  libro di Michael Pollan sull’alimentazione;
§  Cosa stanno facendo al cibo? | Il mondo secondo Monsanto (sott. ita);
§  Un documentario del 2004 sul futuro del cibo (inglese).

fonte :Emmanuele Cammarano

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog