Una simbolica indagine di Coldiretti vuole segnalare la situazione preoccupante dei prezzi del carburante.
Nel 2011 spostarsi è diventato più caro che mangiare. Questa, almeno, è l'interpretazione di Coldiretti in merito all'aumento del prezzo della benzina, che in Italia ha superato quello della pasta. Il nuovo record storico della benzina - 1,641 euro al litro - ha spinto l'associazione delle imprese agroalimentari a compiere un piccolo sondaggio per scoprire se il prezzo fosse maggiore di quello di un chilo di pasta. E, come è facile intuire, Coldiretti ha indovinato: se a Bolzano un chilo di pasta costa 1,64 euro, esattamente come un litro di benzina, in molte città italiane rimane più conveniente la pasta, che a Genova costa 1,58 euro, a Verona 1,54, a Reggio Calabria 1,51 e a Bologna 1,46. Uniche eccezioni sono Milano, Roma e Firenze, dove un chilo di pasta costa mediamente 1,86, 1,69 e 1,65 euro (i dati sono dell'osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico).
L'indagine di Coldiretti è ovviamente simbolica per lanciare l'allarme sull'aumento indiscriminato del prezzo della benzina, che pesa non solo sulle tasche dei consumatori, ma anche su quelle degli agricoltori, per i quali la produzione di frutta e verdura sta diventando estremamente costosa, soprattutto per quanto riguarda le serre (alimentate a diesel) e il trasporto su camion dei prodotti (che ammonta all'86% del totale).
Questa situazione non fà altro che spingere produttori e consumatori a ripensare il loro modo di fare la spesa.
Oggi acquistare i prodotti vicino casa da produttori locali è diventata una esigenza, per diversi motivi, tra cui aiutare l'economia locale finanziando i produttori pugliesi , premiare l'eccellenze locali e inquinare molto meno riducendo drasticamente il traffico su gomma.
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