venerdì 4 novembre 2011

In vista un'ulteriore impennata dei prezzi alimentari. Cambia (in peggio) la nostra dieta

Un sondaggio commissionato da Oxfam e che coinvolto oltre 16 mila persone in tutto il mondo rivela come l’aumento dei prezzi del cibo stia cambiando velocemente la nostra dieta e lo sta facendo in peggio. Nella rilevazione non c’è il nostro paese, ma sono comunque 17 le nazioni coinvolte ed alcune sono nazioni industrializzate ed europee il che permette una comparabilità sulla carta con la situazione italiana.
In Germania le persone che dichiarano di aver “non mangiare più lo stesso cibo che mangiavano due anni fa” sono il 37%, in Spagna e nel Regno Unito addirittura il 46%. Fra questi soltanto un terzo sostiene di averlo fatto per il proprio benessere, cercando cioè prodotti provenienti da agricoltura biologica, più sani o magari legati alla filosofia del Km zero. I restanti due terzi ammettono di aver modificato le proprie scelte alimentari per via dell’aumento dei prezzi causato sia dalle speculazioni sui mercati sia dai cambiamenti climatici.Francesco Petrelli, presidente di Oxfam Italia, ha dichiarato:
I leader mondiali devono agire ora per rifondare questo sistema alimentare al collasso, regolando i mercati delle materie prime e facendo marcia indietro sui biocarburanti per tenere sotto controllo i prezzi. L’Italia, uno dei paesi più rilevanti nel sistema alimentare globale, conosciuto per l’eccellenza dei suoi prodotti, ha la responsabilità di dare il suo contributo attivo. Il nostro paese, sede delle agenzie internazionali specializzate in cibo e agricoltura, ha un ruolo cruciale nel favorire gli investimenti sui piccoli agricoltori dei paesi in via di sviluppo e aiutarli ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
http://www.nuovaresistenza.org/2011/06/18/prezzo-del-cibo-laumento-dei-prezzi-cambia-in-peggio-la-nostra-dieta/


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