venerdì 25 novembre 2011

Rinnovabili: la Puglia insegna a raggiungere l’autosufficienza con l’energia pulita

La Puglia rappresenta l’unico esempio di regione italiana che ha raggiunto l’autosufficienza attraverso l’energia pulita, dimostrando che si tratta di una strategia vincente. Nè hanno parlato la vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone e l’assessore regionale alle Politiche energetiche Lorenzo Nicastro. In un intervista all’AdnKronos, il vicepresidente Capone ha affermato: ”Siamo stati notevolmente impegnati sulle rinnovabili. Siamo la prima regione italiana per il fotovoltaico e l’eolico“.

  La Puglia rappresenta “un esempio nel campo delle energie alternative e puntare sulle rinnovabili, riducendo l’utilizzo del nucleare e delle altre fonti fossili e’ una strategia vincente: innanzitutto – spiega – perche’ le altre fonti ci rendono dipendenti, anche politicamente, da altri paesi europei; in secondo luogo perche’ le altre fonti sono inquinanti e in terzo luogo perche le risorse endogene si rinnovano nel tempo e l’Italia puo’ rappresentare un eccellenza contando su sole e vento in quantita’”.
L’assessore regionale alle Politiche Energetiche Nicastro ha sottolineato come la Regione Puglia abbiamo gia’ raggiunto l’autosufficienza energetica con l’eolico e il fotovoltaico. “Quando il governo comunichera’ le quote di produzione di energia rinnovabile per ogni regione scopriremo che la Puglia e’ addirittura oltre.  - ha aggiunto Nicastro –  Abbiamo potenze impegnate per l’eolico e il fotovoltaico di 1.000 megawatt ciascuno”.
Intanto la Regione Puglia ha avviato le attività di controllo e ha dato vita ad un’anagrafe di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da fotovoltaico che operano sul territorio pugliese (impianti assentiti con Dichiarazione di inizio attività) attraverso la recente sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il presidente dell’Anci Puglia Luigi Perrone e il presidente dell’Upi Francesco Schittulli.
”Il protocollo che sottoscriviamo è un protocollo importante – ha detto Vendola – perché ci consente non solo di costruire un’anagrafe a servizio dei comuni, delle province, della regione ma anche di omogeneizzare le azioni che dobbiamo mettere in campo tutti insieme.”
”Noi abbiamo condiviso un ruolo importante dal punto di vista del ciclo delle rinnovabili, materia ancora non regolamentata per varie ragioni – ha continuato Vendola – ma oggi la situazione di transizione dal vecchio al nuovo regime impone a regione, comuni e province un’attività di regolamentazione e di controllo” soprattutto per quanto riguarda le Dia ”un documento sostanzialmente unilaterale offerto da un’impresa al comune”.
Per queste autorizzazioni (inferiori ai tre megawatt) non c’è bisogno di Via (valutazione di impatto ambientale) per cui la situazione che ci si può trovare di fronte, secondo il presidente della Regione, è quella ”di compravendita di Dia”, cioè di un gruppo imprenditoriale che compera diversi megawatt, semplicemente acquisendo procedimenti amministrativi singoli. Ci si può trovare quindi di fronte qualcuno che costruisce un mega impianto senza alcuna valutazione dal punto di vista del cumulo della produzione di mega.
”Abbiamo bisogno di sapere la verità – ha aggiunto Vendola – noi abbiamo un’anagrafe per quello che riguarda le nostre autorizzazioni, circa 600 megawatt. Occorre sapere cosa è stato autorizzato con le Dia. Dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fare. Questo è il punto”. Vendola poi ha ribadito la scelta strategica della regione, quella cioè che riguarda ”il passaggio dagli impianti a terra agli impianti in aria. Cioè il fotovoltaico strutturale, il solare strutturale come copertura delle città, dei capannoni industriali, delle scuole, degli ospedali”. Il protocollo è importante ”perché incardina tutto in un sistema dove c’è il controllo e il monitoraggio costante delle attività di fotovoltaico sul campo con l’obiettivo di fare un censimento di tutti gli impianti esistenti”.
Fonte : Il sostenibile

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