domenica 5 febbraio 2012

Tutti a Soleto a difesa del territorio e per Rifiuti Zero

STRATEGIA RIFIUTI ZERO SIA ADOTTATA ANCHE A SOLETO.

In questi giorni l'associazione Nuova Messapia ha presentato, protocollandone la richiesta di valutazione, le due delibere comunali approvate dal Comune di Capannori (Lu) e dall'Unione dei Comuni Terra di Leuca (basso Salento) essenziale punto di inizio per l'adozione della VIRTUOSA STRATEGIA RIFIUTI ZERO. L'associazione Nuova Messapia si auspica che quanto detto dal sindaco sulla seria valutazione, e orientamento della giunta, circa la possibile adozione attraverso un atto ufficiale di delibera della STRATEGIA RIFIUTI ZERO sia tenuto di massimo conto, visto che a chiederlo sono i cittadini.
Realizzazione nuovo impianto di distribuzione carburanti sulla S.P. 367 KM9+863

Osservazioni:

FERMO STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO, SOLETO DEVE ESSERE PRESERVATA DALL'AGGRESSIVITA' DEL CEMENTO!

Si apprende con profonda amarezza che ancora una volta si chiede di devastare, martoriare e cementificare il nostro bellissimo e unico territorio agricolo patrimonio di tutti i cittadini di Soleto, proprio in piena magnifica campagna ulivetata con nuovi e inopportuni manufatti in cemento e acciaio che dovrebbero ospitare addirittura impianti di considerevoli dimensioni per la distribuzione di sostanze combustibili destinate all'autotrazione impianti fortemente impattanti e fortemente inquinanti.

Ricordiamo che dopo la pesante e invirtuosa industrializzazione e desertificazione per opera di mega-impianti di fotovoltaico selvaggio, con sospetta presenza all'interno dei moduli del micidiale tellurato di cadmio, in piena e preziosa campagna ulivetata, dove a farne le spese, ancora una volta, sono stati sempre e solo i preziosi Beni Comuni, quali paesaggio, territorio agricolo, biodiversità e biodinamiche naturali fondamento di salubrità, Diritto e Bene di tutti i cittadini e inalienabile patrimonio delle generazioni future, il tutto a fronte di progetti frutto di iniziativa privata, legittimi, ma sicuramente inopportuni e assolutamente NON NECESSARI.
La degenerazione di questo territorio, già operata da una mega super-strada a 4 corsie (S.p.367), mastodontica cattedrale nel deserto vero e proprio inno allo spreco e all'inutilità, che ha procurato un letale squarcio nel territorio simbolo e cuore del Salento ellenofono, qualora dovesse essere approvata la realizzazione di un altro impianto addirittura potenzialmente inquinante e nocivo per la Salute e l'Ambiente, quale è una stazione di stoccaggio e distribuzione di idrocarburi e benzine, a ridosso di un'importantissima area agricola e di uliveto monumentale, area di pregio e di altissimo interesse che, a breve si spera, registrerà, con gioia e soddisfazione di tutti, ben 2 aree SIC (Sito d'Interesse Comunitario) rappresentate dagli importanti "laghi temporanei" tipici del carsismo soletano, oggetto di interesse e studio da parte dell'Università del Salento e di tutto il mondo scientifico agro-botanico, mal si concilia e addirittura contribuirebbe ad aumentare esponenzialmente quel processo deturpativo e degenerativo che, ahinoi, da tempo è stato infelicemente intrapreso e che si spera sia forte intenzione e saggio convincimento di tutti i rappresentanti del Consiglio Comunale lasciare alle spalle voltando definitivamente pagina, finalmente guardando e perseguendo il vero e vivo Bene Comune garanzia del nostro futuro, nostro e dei nostri figli, rappresentato dal prezioso suolo agricolo e libero con tutte le sue peculiarità territoriali e incontestabili ricchezze geomorfologiche, dal riconoscimento dell'importanza strategica della difesa della biodiversità e della sua tutela contro l'utilizzo di nocivi fitofarmaci di sintesi chimica dannosi per l'uomo e per l'ambiente, dalla realizzazione dell'unica vera e importante infrastruttura di cui seriamente il Salento ha bisogno che è rappresentata dalla rinaturalizzazione, dalla riforestazione e dal ripristino dei Grandi Boschi unica fonte di benessere fisico, economico e spirituale solo così si può concorrere a ripristinare e riparare, ciò che l'uomo soprattutto negli ultimi decenni ha sottratto indebitamente e invirtuosamente dal proprio ambiente vitale, degradando la bellissima e generosa Natura del Salento verso un buio precipizio di rovina e immorale degrado da cui oggi risulta necessariamente e doveroso risollevare e fare rinascere.

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