lunedì 25 giugno 2012

DALLA MATERIA PRIMA AL PRODOTTO FINITO

Quanto influisce un pomodoro sullo stato dell'ambiente? E una fetta di prosciutto? Qual è il percorso che compiono gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole?
Per scoprirlo occorre pensare al cibo come ad un prodotto con un suo specifico “ciclo di vita”, in cui bisogna considerare le materie prime e l’energia necessarie alla produzione, alla lavorazione e alla distribuzione dell’alimento finale.
Ad esempio, la bistecca di carne di manzo deriva da un bovino che ha vissuto per qualche anno in un’azienda agricola ed è stato nutrito con cereali e foraggio; questi ultimi sono stati coltivati direttamente dall’allevatore o acquistati da coltivatori che hanno seminato, irrigato, fertilizzato e protetto la coltura con insetticidi ed erbicidi prodotti artificialmente da aziende chimiche che a loro volta hanno consumato energia e prodotto sostanze inquinanti per l’ambiente.


IL CIBO NON E' SOLO CIBO!
E' un intreccio di cause e conseguenze, dove un pomodoro ha impatti sull’ambiente che non derivano solo dal settore agricolo, ma anche dall’industria chimica, poiché ogni aspetto riguardante la produzione e il consumo di un alimento è interconnesso agli altri.
Questo diventa più che mai vero se l’intensità con cui l’uomo sfrutta le risorse naturali per produrre cibo è maggiore della capacità dell’ambiente di attutire gli impatti negativi: il 25% delle riserve marine di pesce è sovrasfruttato, negli ultimi 20 anni il 35% delle foreste di mangrovie è andato perso, un quarto di tutte le terre emerse è stato trasformato in campi coltivati, in 30 anni l’uso di fertilizzanti di sintesi si è triplicato.
Il 30% delle emissioni di gas ad effetto serra è direttamente o indirettamente collegato a come l’uomo produce, distribuisce e consuma cibo: fertilizzanti, pesticidi, carburanti per trattori e pescherecci, trasformazioni, refrigerazioni, trasporti.
Questo non significa che per tutelare l’ambiente e la salute umana non bisogna consumare più cibo, piuttosto che serve mettere in atto un consumo intelligente, dove non si pretende di mangiare le zucchine in pieno inverno e si acquistano le ciliegie di Vignola senza farle volare dal Sud America.

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