Pacchetti viaggio eco-lusso, premi e statistiche confermano: il turismo sostenibile piace e cresce!
“Sì viaggiare, evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente senza fumo con amore…dolcemente viaggiare…” Già, senza fumo con amore. Amore per il nostro Pianeta. Beh forse senza motori, filtri e olio sarebbe meglio, ecco perché non avete bisogno di un genio per amico per viaggiare in modo sostenibile. Si sono appena concluse le vacanze di Pasqua, festività che spesso fanno riscoprire in pochi giorni o poche ore le mete più belle della nostra Italia. Ma, la sorpresa più bella di quest’anno, non è quella nell’uovo bensì proprio il turismo responsabile. Secondo una recente indagine condotta dal Centro Studi Permanente dell’Osservatorio Ecotur, del cui comitato tecnico-scientifico fa parte Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, la domanda turistica italiana è sostenuta soprattutto grazie ai parchi, le aree protette, l’agriturismo e il turismo rurale. Sembra proprio infatti che privilegiando i luoghi meno noti e affollati il turismo sostenibile, a contatto con la natura e con la tradizione gastronomica nazionale, si possa addirittura fronteggiare anche la crisi, innescando un percorso virtuoso per le attività commerciali ed edilizie delle località coinvolte.
Lo studio ha evidenziato come tra le motivazioni, al primo posto figura il “vivere a contatto con la natura” (38% delle indicazioni), poi il relax, la tranquillità con il 13,7%, la possibilità di conoscere le tradizioni culturali, folcloristiche ed enogastronomiche con il 12,6%, la possibilità di avere prezzi più convenienti rispetto alle altre tipologie con il 10,3% e, infine, il praticare sport e attività all’aria aperta con il 9,9% delle indicazioni. Trekking, escursionismo, bird-watching, cicloturismo, equitazione e sci di fondo sembrano quindi essere gli hobby più ecosostenibili.
Per quanto riguarda le location, sale l’interesse per i Bed&Brekfast che raggiungono il 21,2% e gli agriturismi con il 20,7%. I campeggi son all’8,2% e i camper il 6% circa. Foresterie, rifugi, bivacchi, ostelli, case scout, convitti, centri didattici ecc, fanno registrare un valore pari al 7,9%.
Ma l’asso nella manica del settore del turismo italiano è sicuramente l'enogastronomia! Questa fetta di settore è ormai molto diffusa e consistente. 140 Strade del Vino e dei Sapori che attraversano più di mille comuni, 400 denominazioni territoriali di vini, oltre 4.000 ristoranti, quasi 33.000 prodotti tipici e più di 3.300 cantine.
Lo studio ha evidenziato come tra le motivazioni, al primo posto figura il “vivere a contatto con la natura” (38% delle indicazioni), poi il relax, la tranquillità con il 13,7%, la possibilità di conoscere le tradizioni culturali, folcloristiche ed enogastronomiche con il 12,6%, la possibilità di avere prezzi più convenienti rispetto alle altre tipologie con il 10,3% e, infine, il praticare sport e attività all’aria aperta con il 9,9% delle indicazioni. Trekking, escursionismo, bird-watching, cicloturismo, equitazione e sci di fondo sembrano quindi essere gli hobby più ecosostenibili.
Per quanto riguarda le location, sale l’interesse per i Bed&Brekfast che raggiungono il 21,2% e gli agriturismi con il 20,7%. I campeggi son all’8,2% e i camper il 6% circa. Foresterie, rifugi, bivacchi, ostelli, case scout, convitti, centri didattici ecc, fanno registrare un valore pari al 7,9%.
Ma l’asso nella manica del settore del turismo italiano è sicuramente l'enogastronomia! Questa fetta di settore è ormai molto diffusa e consistente. 140 Strade del Vino e dei Sapori che attraversano più di mille comuni, 400 denominazioni territoriali di vini, oltre 4.000 ristoranti, quasi 33.000 prodotti tipici e più di 3.300 cantine.
Visti i numeri era inevitabile che qualcosa si muovesse anche tra i tour operator che operano all’estero. La novità più interessante di quest'anno è sicuramente il marchio Ecoluxury, di Viaggi dell'Elefante, nato con l'intento di sanare il contrasto fra ecologia e mercato turistico. Strutture di lusso ma senza impatto ecologico per l’ambiente in cui sorgono saranno le dimore temporanee per chi non vuole rinunciare all’estetica e alla funzionalità rispettando madre natura. Il tour operator, inoltre ha deciso di stilare ogni anno un’agenda contenente le strutture corrispondenti a questi criteri.
Una moda che sembra inarrestabile considerando il totale di 147 hotel di quest’anno contro gli 84 del 2014. Ad abbinare progetti di tutela e sostenibilità dei territori e della popolazione locale si sono aggiunte quest’anno Paesi come Nuova Zelanda, Jamaica, e Bahamhas, Messico, Brasile, Perù, Rwanda, Madagascar, Spagna, Francia, Giordania, Buthan, Laos, Cambogia, Malesia, Filippine e Giappone.
Pochi giorni fa è stato assegnato l’Indigenous tourism and biodiversity website award (Itbw), il premio promosso dal segretariato della Convention on biological diversity (Cbd), con il sostegno della Heidehof foundation e in collaborazione con Planeta.com, uno dei maggiori portali del travel web sostenibile, La competizione, giunta alla seconda edizione, premia l'eccellenza per l'uso sostenibile della biodiversità nel settore del turismo organizzato in aree gestite da comunità indigene e locali. Dieci i Paesi in gara: Australia, Bolivia, Canada, Kirghizistan, Laos, Messico, Micronesia, Nuova Zelanda, Pakistan e Svezia Ad esprimere il verdetto, oltre 400 persone che hanno passato in rassegna 14 siti che rispettano i criteri stabiliti da Planeta.com.
Una moda che sembra inarrestabile considerando il totale di 147 hotel di quest’anno contro gli 84 del 2014. Ad abbinare progetti di tutela e sostenibilità dei territori e della popolazione locale si sono aggiunte quest’anno Paesi come Nuova Zelanda, Jamaica, e Bahamhas, Messico, Brasile, Perù, Rwanda, Madagascar, Spagna, Francia, Giordania, Buthan, Laos, Cambogia, Malesia, Filippine e Giappone.
Pochi giorni fa è stato assegnato l’Indigenous tourism and biodiversity website award (Itbw), il premio promosso dal segretariato della Convention on biological diversity (Cbd), con il sostegno della Heidehof foundation e in collaborazione con Planeta.com, uno dei maggiori portali del travel web sostenibile, La competizione, giunta alla seconda edizione, premia l'eccellenza per l'uso sostenibile della biodiversità nel settore del turismo organizzato in aree gestite da comunità indigene e locali. Dieci i Paesi in gara: Australia, Bolivia, Canada, Kirghizistan, Laos, Messico, Micronesia, Nuova Zelanda, Pakistan e Svezia Ad esprimere il verdetto, oltre 400 persone che hanno passato in rassegna 14 siti che rispettano i criteri stabiliti da Planeta.com.
Alberto Maria Vedova
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