lunedì 18 giugno 2012

Gas: secondo Altroconsumo i gruppi di acquisto solidale devono selezionare meglio fornitori e prodotti

I Gas (Gruppi di acquisto solidale) sono composti da persone e famiglie che condividono l’acquisto di alimenti e di altri prodotti. Il meccanismo si basa  su  principio di risparmiare sulla spesa scegliendo  aziende più piccole, attente ad aspetti ambientali e sociali. La differenza con i gruppi di acquisto tradizionali sta proprio nella filosofia della spesa etica.

Ci sono alcuni principi comuni a tuti i Gas, come la scelta di piccoli produttori, la qualità del prodotto di stagione non soggetto a maturazione forzata, la preferenza verso il biologico, la scelta di prodotti “a km zero” per ridurre il trasporto della merce, la selezione di prodotti del commercio equo e solidale quando si comprano alimenti non coltivati in Italia.

Negli ultimi anni il fenomeno GAS  è cresciuto in modo esponenziale e  oggi si contano circa 160.000 aderenti. La rivista Altroconsumo nel mese di maggio  ha condotto un’interessante analisi sui fornitori di alcuni gruppi di Milano e Roma.

Nel ruolo di nuovi adepti i redattori della rivista hanno acquistato frutta, verdura, carne e formaggio che poi sono stati  sottoposti all’analisi da parte di  esperti per valutare la qualità, l’igiene e la presenza di pesticidi e farmaci.

Ecco alcune  problematiche rilevate. Nel caso della frutta è emerso che alcuni prodotti venduti come bio non erano etichettati come tali, per esempio 3 campioni di uva su 9 avevano residui di pesticidi non ammessi nella frutta  biologica.

La verdura è stata penalizzata per l’eccessivo scarto, anche se il motivo poteva essere dovuto al cattivo stato di conservazione. La valutazione della freschezza e del grado di maturazione si è rivelata “poco più che soddisfacente”.

Per la carne, la filosofia deo GAS  è che sia  garantita la vendita di tutte le parti dell’animale, non solo quelle più pregiate  (filetto, scamone). Anche in questo caso, pur essendo di produzione biologica, la certificazione non sempre è segnalata in etichetta: secondo l’indagine, non tutte le fasi della filiera seguivano i parametri previsti dalla legge per ottenere la certificazione.
Di positivo c’è da dire che nelle carni analizzate non sono state rilevate tracce di farmaci.
Punto negativo il taglio: in alcuni casi le fettine risultano troppo sottili e tagliate in modo non omogeneo.

Sui latticini, l’indagine è stata compiuta su formaggi freschi alal ricerca di problemi igienici. Alcuni latticini erano etichettati bio, altri erano venduti come bio senza certificazione. In un caso sono state trovate quantità elevate di un batterio che indica scarsa igiene probabilmente per l'impiego di latte crudo, in  un altro  è stato trovato un valore elevato di aflatossine.

Nonostante qualche problema, che ha interessato solo una parte dei fornitori dei GAS, prevalgono gli aspetti positivi come: l’attenzione verso le realtà dei piccoli produttori e verso l’ambiente, l'abitudine di  mangiare frutta e verdura di stagione, così come i tagli di carne inusuali. C'è poi l'aspetto economico rispetto ai prezzi dei  prodotti bio in commercio (il vantaggio  decade in molti casi se il confronto viene fatto con la merce convenzionale).

La conclusione dell’indagine è chiara: le persone coinvolte in questi progetti devono prestzre più attenzione verso i fornitori. Un Gas deve pretendere, oltre alla qualità come è ovvio, anche la trasparenza delle informazioni su aspetti come la produzione e la provenienza.

- valutare bene la spesa per evitare sprechi;
- rispetto al supermercato, la spesa di un Gas permette di ridurre il numero di imballaggi e quindi di materiale da smaltire. Certi alimenti però, come patate o carote, potrebbero essere sporchi di terra, e quindi andrebbero venduti separati in sacchetti di carta;
- i sacchetti di carta consentono una migliore traspirazione di frutta e verdura;
- indicare in modo chiaro nel listino  le caratteristiche dei prodotti;
- specificare bene  la provenienza di frutta e verdura   per accertare che sia a km zero e bio;
- chi compra volumi significativi di carne dovrebbe sapere se arriva sottovuoto o semplicemente incartata, quanti pezzi sono e in che porzioni...
- preferire il confezionamento sottovuoto.
Luca Foltran

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