martedì 17 luglio 2012

Il primato della Puglia sulle energie rinnovabili

Era una delle missioni dichiarate della “Puglia migliore” che Nichi Vendola aveva in mente e in effetti gli obiettivi sono stati rispettati.Nel bene e nel male. La Puglia, nel bene è nel male, è tra le prime regioni in Italia per lo sviluppo di solare fotovoltaico – 1.906 megawatt installati – e eolico – 1.397 megawatt: sono infatti oltre 20mila gli impianti di piccole e grandi dimensioni eolici, solari, idroelettrici e da biomasse distribuiti nei comuni pugliesi, da Chieuti a Santa Maria di Leuca.
Sono alcuni dati contenuti nel rapporto della prima edizione di “Comuni rinnovabili Puglia 2011”, realizzato da Legambiente e presentato questa mattina a Bari. Importanti – secondo l’associazione ambientalista – sono anche i numeri della produzione elettrica da fonti pulite che, negli ultimi anni, è passata da zero al 30 per cento dei fabbisogni complessivi elettrici regionali. Le diversità delle risorse rinnovabili sul territorio – spiega il rapporto – viene espressa dai 255 comuni del solare fotovoltaico, i 110 del solare termico, i 74 dell’eolico, i 15 comuni delle biomasse e i cinque del mini-idroeletrrico.
In particolare, sono 19mila 711 gli impianti di solare fotovoltaico diffusi nei 255 comuni pugliesi. In testa alla classifica dei 109 comuni ’100 per cento rinnovabili’ (che producono più energia elettrica di quella necessaria alle famiglie residenti) c’é Lecce. Il Comune con la più ampia diffusione di impianti fotovoltaici per numero di abitanti è invece Galatina con 13mila 223,87 kilowatt ogni 1.000 abitanti, e 37,5 megawatt complessivi distribuiti in 166 impianti. Considerando gli impianti installati esclusivamente su tetti e coperture, è Molfetta (Bari) a occupare il primo posto con 144 impianti. In termini assoluti è Brindisi ad avere la maggiore potenza installata con 259 impianti e 130 megawatt. Quanto al solare termico, per la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento, i pannelli sono installati in 110 Comuni, per un totale di 5mila 999 metri quadri.
Resta da capire come interpretare questi dati. La forte proliferazione delle energie rinnovabili in Puglia ha infatti qualche controindicazione: mutamento incisivo del paesaggio, lavoro nero, affari non sempre trasparenti intorno agli impianti di grossa taglia. Ma, soprattutto, a un aumento considerevole di energia prodotta da fonti rinnovabili, non è corrisposto un graduale abbassamento di energia proveniente dal carbone. Ma questa è un’altra storia.


Leggi il rapporto di Legambiente

Nessun commento:

Posta un commento

Cerca nel blog