venerdì 3 agosto 2012

«Bene l’export di agroalimentare e meccanica. Campania e Puglia stanno rialzando la testa»

Il presidente dell’agenzia Ice: «Bisogna cooperare per migliorare ancora». Il ministro Passera: «Nonostante tutto, una parte del Paese funziona alla grande».


«Visto il delicato stato di salute che sta affrontando la nostra economia, i notevoli risultati conseguiti dal settore esportazioni acquisiscono ulteriore valore».

Le parole di Riccardo Maria Monti, presidente dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero, rappresentano un barlume di luce per le tante imprese impelagate nelle torbide acque di una crisi capace di snocciolare numeri sempre più avvilenti. Numeri che, in occasione dell’illustrazione del Rapporto “L’Italia nell’economia internazionale”, appaiono perlomeno incoraggianti.

«Nel 2011 abbiamo registrato un aumento delle esportazioni – a valore – dell’11%: si tratta di un risultato ottimo in considerazione della sfavorevole congiuntura fronteggiata. Inoltre, nei primi cinque mesi dell’anno in corso, nonostante le previsioni indichino un vistoso rallentamento in termini di volume, la crescita per valore è stata del 3,9%, dato che sale al 10% se prendiamo in esame l’area extra-Ue».  

Gli fa eco – aggiungendo una postilla - Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, ente che ha cooperato alla stesura del rapporto.

«Allo stato attuale, la crescita del mercato extra-continentale costituisce l’unica prospettiva economica favorevole alla quale aggrapparci. Tuttavia, l’export da solo non è sufficiente, sarebbe il caso di puntare anche al mercato interno».

Quindi, una metafora di stretta attualità, considerata la prossimità dei giochi olimpici londinesi.

«In Italia, molte imprese ancora risentono fortemente del credit crunch, bisogna sperare nella ripresa prospettata da Bankitalia per il 2013. Ad ogni modo, siamo in corsa ma dobbiamo tenere a mente che stiamo gareggiando nella maratona e non in uno sprint».

Monti prosegue la presentazione con un plauso agli ambasciatori nostrani – «figure cruciali per il buon esito del settore» - ai quali riconosce una accresciuta sensibilità in materia che li sta gradualmente avvicinando agli inglesi, considerati il vero paradigma dell’azione diplomatica su scala planetaria.

La visione sinergica dei presidenti di Istat e Ice trova il terreno più fertile quando si illustrano le proposte future da mettere in campo per favorire lo sviluppo delle nostre realtà economiche.

«Dovremmo ricordare sempre che il vero motore è il sistema paese, il cui compito consiste nel lavorare insieme per aprire autentiche “portaerei” per l’esportazione. Possiamo vantare oltre 44.000 imprese esportatrici, stiamo lavorando per ultimare un portale di raccordo che dalla fine dell’anno sarà al loro servizio.

L’appello alle micro-imprese è di agire come una forza unica e coesa, proponendo al contempo un modello di azienda antitetico a quello cinese: profitto e sostenibilità devono andare di pari passo».

Una menzione particolare se la sono ritagliata il settore agroalimentare e il Mezzogiorno.

«La filiera agricola ha confermato un trend positivo di lungo corso. Ce ne stiamo occupando (l’agenzia Ice ndr) direttamente tramite la realizzazione e lo sviluppo di corsi di implementazione del know how nel settore agricolo, settore del quale abbiamo monitorato il trend, rilevando come il Sud Italia stia lentamente rialzando la testa: fra tutte le regioni, meritano una menzione Campania e Puglia».


Le conclusioni sono state affidate al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, non tanto in veste di “padrone di casa” quanto, soprattutto, alla luce della sua decisa attività di promotore e sostenitore dell’Ice, istituto sul quale - esattamente un anno fa - l’ex ministro Tremonti intendeva abbattere la scure dei tagli.

«All’estero l’ambasciata e l’ufficio Ice stanno iniziando a lavorare in ottica di cooperazione, è il giusto inizio. Il secondo passo dovrà essere rappresentato dal diffuso coinvolgimento della finanza nell’export italiano: occorre supporto tramite erogazione di capitali. I dati al centro dell’analisi odierna ci indicano come una parte del Paese lavori in maniera eccellente. Il solo fatto che, nonostante una bolletta energetica salatissima, la nostra bilancia commerciale rimanga positiva, è emblematico dell’ottimo livello del nostro settore manifatturiero».

Pasquale Raffaele
20/07/2012

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