Il presidente dell’agenzia Ice: «Bisogna cooperare per migliorare
ancora». Il ministro Passera: «Nonostante tutto, una parte del Paese
funziona alla grande».
«Visto
il delicato stato di salute che sta affrontando la nostra economia, i
notevoli risultati conseguiti dal settore esportazioni acquisiscono
ulteriore valore».
Le parole di Riccardo Maria Monti,
presidente dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero,
rappresentano un barlume di luce per le tante imprese impelagate nelle
torbide acque di una crisi capace di snocciolare numeri sempre più
avvilenti. Numeri che, in occasione dell’illustrazione del Rapporto
“L’Italia nell’economia internazionale”, appaiono perlomeno
incoraggianti.
«Nel
2011 abbiamo registrato un aumento delle esportazioni – a valore –
dell’11%: si tratta di un risultato ottimo in considerazione della
sfavorevole congiuntura fronteggiata. Inoltre, nei primi cinque mesi
dell’anno in corso, nonostante le previsioni indichino un vistoso
rallentamento in termini di volume, la crescita per valore è stata del
3,9%, dato che sale al 10% se prendiamo in esame l’area extra-Ue».
Gli fa eco – aggiungendo una postilla - Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, ente che ha cooperato alla stesura del rapporto.
«Allo
stato attuale, la crescita del mercato extra-continentale costituisce
l’unica prospettiva economica favorevole alla quale aggrapparci.
Tuttavia, l’export da solo non è sufficiente, sarebbe il caso di puntare
anche al mercato interno».
Quindi, una metafora di stretta attualità, considerata la prossimità dei giochi olimpici londinesi.
«In
Italia, molte imprese ancora risentono fortemente del credit crunch,
bisogna sperare nella ripresa prospettata da Bankitalia per il 2013. Ad
ogni modo, siamo in corsa ma dobbiamo tenere a mente che stiamo
gareggiando nella maratona e non in uno sprint».
Monti
prosegue la presentazione con un plauso agli ambasciatori nostrani –
«figure cruciali per il buon esito del settore» - ai quali riconosce una
accresciuta sensibilità in materia che li sta gradualmente avvicinando
agli inglesi, considerati il vero paradigma dell’azione diplomatica su
scala planetaria.
La
visione sinergica dei presidenti di Istat e Ice trova il terreno più
fertile quando si illustrano le proposte future da mettere in campo per
favorire lo sviluppo delle nostre realtà economiche.
«Dovremmo
ricordare sempre che il vero motore è il sistema paese, il cui compito
consiste nel lavorare insieme per aprire autentiche “portaerei” per
l’esportazione. Possiamo vantare oltre 44.000 imprese esportatrici,
stiamo lavorando per ultimare un portale di raccordo che dalla fine
dell’anno sarà al loro servizio.
L’appello
alle micro-imprese è di agire come una forza unica e coesa, proponendo
al contempo un modello di azienda antitetico a quello cinese: profitto e
sostenibilità devono andare di pari passo».
Una menzione particolare se la sono ritagliata il settore agroalimentare e il Mezzogiorno.
«La
filiera agricola ha confermato un trend positivo di lungo corso. Ce ne
stiamo occupando (l’agenzia Ice ndr) direttamente tramite la
realizzazione e lo sviluppo di corsi di implementazione del know how nel
settore agricolo, settore del quale abbiamo monitorato il trend,
rilevando come il Sud Italia stia lentamente rialzando la testa: fra
tutte le regioni, meritano una menzione Campania e Puglia».
Le conclusioni sono state affidate al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera,
non tanto in veste di “padrone di casa” quanto, soprattutto, alla luce
della sua decisa attività di promotore e sostenitore dell’Ice, istituto
sul quale - esattamente un anno fa - l’ex ministro Tremonti intendeva
abbattere la scure dei tagli.
«All’estero
l’ambasciata e l’ufficio Ice stanno iniziando a lavorare in ottica di
cooperazione, è il giusto inizio. Il secondo passo dovrà essere
rappresentato dal diffuso coinvolgimento della finanza nell’export
italiano: occorre supporto tramite erogazione di capitali. I dati al
centro dell’analisi odierna ci indicano come una parte del Paese lavori
in maniera eccellente. Il solo fatto che, nonostante una bolletta
energetica salatissima, la nostra bilancia commerciale rimanga positiva,
è emblematico dell’ottimo livello del nostro settore manifatturiero».
Pasquale Raffaele
20/07/2012
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