Gli alimenti di cui ogni anno gli
abitanti dei paesi più ricchi si liberano basterebbero per sfamare
milioni di persone che vivono in una condizione di povertà e carestia.
Capita a tutti di gettare via
dei cibi perché scaduti o andati a male o di trasformare gli avanzi in
rifiuti. Per cercare di evitare sprechi di questo tipo dovremmo
abituarci ad esempio ad acquistare gli alimenti freschi nelle quantità
necessarie, a controillare più spesso le date di scadenza di ciò che si
trova nel nostro frigorifero e nella dispensa e a non preparare porzioni
sovrabbondanti se non siamo sicuri di consumare il sovrappiù il giorno
successivo.
Un'altra idea per ridurre la
quantità di cibo che finisce nella spazzatura è quella di imparare ad
utilizzare, nella preparazione dei nostri piatti, tutte quelle parti dei
cibi che sono molto spesso erroneamente considerate scarti.
Parlo delle bucce di frutta e ortaggi, delle foglie verdi che di solito
eliminiamo da alcune verdure e delle parti meno nobili di carne e pesce.
Tutte le informazioni per una cucina senza scarti e senza sprechi sono reperibili nel libro La cucina a impatto (quasi) zero,
di Lisa Casali e Tommaso Fara. Il libro è bellissimo, ricco di ricette
facili da realizzare, corredate da bellissime fotografie. In esso
vengono inoltre dispensati numerosi consigli per ridurre il proprio
impatto ambientale ai fornelli. Sapevate che uno dei metodi di cottura
più ecologici è quello in cui si utilizza la pentola a pressione? I
tempi di cottura di riso, legumi e quant'altro sono infatti dimezzati,
così come il consumo di gas.
L'impegno dell'autrice non si ferma al libro. Lisa cura infatti un blog di ricette
realizzate a partire da ciò che normalmente avreste scartato. Il blog è
sempre aggiornatissimo ed è possibile inviare delle ricette per dare il
proprio contributo.
Un'ultima riflessione riguarda
l'acquisto di frutta e verdura biologica. Al supermercato costa sempre
un po'di più, è vero, pe risparmiare sarebbe meglio recarsi ai farmers'market.
c'è da dire però che la resa dei prodotti agricoli bio è doppia perché
se ne possono utilizzare bucce e foglie senza problemi. Ad esempio con
le bucce d'arancia possono essere candite e gli avanzi della spremuta li potreste riutilizzare per preparare un ottimo dessert. Il volume dei vostri rifiuti alimentari diminuirà di certo.
Stupiti?
Fonte : ecosentiero.blogspot.it
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