lunedì 15 giugno 2015

La Francia mette al bando le stoviglie di plastica monouso dal 2020, ma l'industria non ci sta

Addio alle stoviglie monouso di plastica in Francia. Il Parlamento francese ha votato a favore della loro messa al bando. Come è successo nel caso delle buste di plastica, sarebbe un duro colpo per i produttori ma un vantaggio per l'ambiente, soprattutto se si penserà ad alternative più sostenibili.
La proposta fa parte del progetto di legge francese sulla transizione energetica. L'Assemblea Nazionale ha mantenuto la promessa di esprimersi a favore della messa al bando delle stoviglie di plastica usa-e-getta a partire dal 1° gennaio 2020.
La decisione sta già suscitando polemiche, ad esempio da parte del deputato UMP Jean-Pierre Decool, che ritiene che per motivi di igiene e per ragioni di sicurezza e di praticità le stoviglie monouso siano insostituibili. Forse però si potrebbe fare a meno della plastica a favore di materiali più ecologici? Inoltre egli sostiene che la decisione potrebbe mettere a rischio il posto di lavoro di 650 dipendenti. In questo caso le aziende potrebbero pensare ad una riconversione della propria produzione.
I primi tentativi di bocciatura della proposta sono falliti e dunque pare proprio che la Francia prestorinuncerà alle stoviglie monouso di plastica. Anche in assenza di un divieto, i singoli consumatori e le famiglie possono già decidere di non acquistare stoviglie di plastica usa-e-getta o comunque di utilizzarle soltanto in rare occasioni, e non in modo abitudinario nella vita di tutti i giorni, in modo da ridurre il quantitativo dei rifiuti prodotti.
Le aziende produttrici di stoviglie monouso francesi non rimangono certo a guardare. Ecco allora che l'introduzione del divieto viene definita come molto pericolosa per l'industria delle materie plastiche. Il settore sostiene di essere al lavoro con il Governo francese per migliorare la raccolta differenziata e il riciclo di questi prodotti.
I pareri contrari del settore raggiungono anche l'Italia e parlano di una votazione parlamentare avvenuta alle 5 del mattino in un'aula semi deserta per decretare la messa al bando di questi prodotti.
"Sul tema delle stoviglie monouso in plastica molto ci sarebbe da dire e riflettere" - sostiene Marco Omboni, presidente di Pro.mo - Gruppo Produttori di Stoviglie Monouso in Plastica - "Utili, poco costose e sicure sotto l'aspetto igienico, le stoviglie monouso in plastica vengono attaccate per il loro impatto ambientale: dimenticando che tale impatto è alto o basso in funzione della disponibilità di strumenti di raccolta e riciclo (possibili ma non ancora abbastanza diffusi), e del livello di educazione di chi dopo l'uso li ripone dove si deve invece di disperderli nell'ambiente".
Secondo l'industria del settore, questi prodotti sono riciclabili e il loro riciclo genera materia "prima" nuovamente lavorabile, rendendoli una risorsa e inoltre anche i prodotti e i materiali alternativi al monouso in plastica, quando non impiegati nel giusto contesto, possono dare problemi, anche di natura ambientale.
E' chiaro che in un mondo ideale dovremmo dire completamente addio a qualsiasi tipo di stoviglia usa-e-getta a meno che non vi siano problematiche molto serie in gioco, come quelle legate all'igiene e alla salute. E' altrettanto vero che possianmo fare a meno senza porblemi delle stogilie monouso in casa nostra, dato che tutti noi abbiamo sembre a disposizione le classiche alternative lavabili e riutilizzabili. Il cambiamento dovrebbe riguardare soprattutto l'ambito delle mense, della ristorazione e del take-away.
L'Italia sarebbe pronta ad una novità simile a quella francese? Cosa ne pensate?
Marta Albè
Fonte green me

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